Protesi anca
L’intervento di protesi all’anca è una procedura chirurgica che viene eseguita quando l’articolazione dell’anca è gravemente danneggiata e provoca dolore e limitazioni nella vita quotidiana.
L’articolazione dell’anca è un enartrosi formata dalla testa del femore e dalla cavita acetabolare. Rispetto all’articolazione del ginocchio, è un’articolazione più “profonda” e quindi più difficile da raggiungere con la terapia infiltrativa, necessitando infatti di un supporto ecografico o radiografico. Inoltre, è un articolazione che per definizione risponde peggio alla terapia conservativa, rendendo quasi sempre necessario, in caso di artrosi di grado elevato, una soluzione di natura chirurgica.
Cos'è la coxartrosi?
L’artrosi dell’anca, la coxartrosi, è una patologia degenerativa invalidante con impatto socio-economico crescente per invecchiamento popolazione, obesità e richieste funzionali.
Causa la perdita progressiva della cartilagine articolare dell’anca.
Quali sono le cause dell'artrosi all'anca?
I fattori di rischio che possono causare la sua comparsa sono:
- Traumi
- Atrofia muscolare
- Sport ad alto livello
- Particolari attività lavorative
- Sesso femminile
- Aumento dell’età
- Familiarità
- Displasia congenita dell’anca
- Epifisiolisi
- Malattia di Perthes.
Sintomatologia dell'artrosi all'anca
Tipicamente, il paziente avverte dolore nell’area dell’inguine o del trocantere che limita le sue attività quotidiane, in particolare camminare, allacciarsi le scarpe o infilarsi le calze. Clinicamente può esserci una dismetria tra i due arti (lunghezza diversa) e una limitazione articolare con perdita della rotazione interna ed esterna o della flessione ed estensione.
Diagnosi dell'artrosi dell'anca
La diagnosi è principalmente clinica, dopo una anamnesi dettagliata e un esame obiettivo completo. Per valutare il danno articolare e determinare il grado di artrosi, vengono eseguite radiografie del bacino e dell’anca interessata in due proiezioni.
L’artrosi viene caratterizzata radiograficamente da restringimento e assenza della rima articolare, sclerosi e densificazione dell’osso subcondrale, presenza di osteofiti e geodi.
Approccio chirurgico per la via laterale diretta
La via di accesso laterale diretta(DLA):
La DLA, nota anche come approccio “Hardinge”, è il metodo chirurgico più comunemente utilizzato per l’articolazione dell’anca nel mondo, insieme alla via posterolaterale. Prevede un decubito laterale e l’accesso all’articolazione attraverso la sezione dei tendini glutei che vengono poi reinseriti in modo anatomica al trocantere.Via di accesso miniinvasiva anteriore:
L’accesso chirurgico mininvasivo anteriore è una via anatomica che sfrutta l’interstizio tra i muscoli sartorio e retto femorale (medialmente) ed il tensore della fascia lata (lateralmente) per accedere all’anca, senza inciderli o staccarli. Questo tipo di approccio permette una ripresa funzionale veloce e un post operatorio meno doloroso, specialmente nei primi giorni , mentre la letteratura attuale non ha riscontrato differenze statisticamente significative nei risultati clinici e radiografici a lungo termine utilizzando come unica variabile i diversi accessi chirurgici. Possiamo quindi asserire che la via anteriore mininvasiva rappresenta una valida alternativa in casi selezionati che può portare a benefici specifici nel primo periodo post operatorio garantendo una ripresa funzionale più rapida; d’altra parte, in casi complessi, in pazienti con BMI elevato o quando è necessaria un intervento chirurgico anche nella regione del trocantere (come nel caso di fratture sottocapitate trattate con viti, dove i mezzi di fissaggio devono essere rimossi), la via laterale è un’alternativa valida con ottimi risultati.L'intervento di protesi anca: quando è necessario e come si svolge
L’intervento di protesi all’anca diventa necessario quando la cartilagine dell’articolazione si è deteriorata al punto da causare dolore e limitazioni funzionali significative.
Questa condizione può essere causata da vari fattori, come l’artrosi o le fratture dell’anca. Durante l’intervento, il chirurgo ortopedico Dottor Bolle Gabriele sostituisce l’articolazione danneggiata con una protesi artificiale.
L’operazione viene eseguita in anestesia generale o spinale e richiede un ricovero ospedaliero di alcuni giorni. Durante la procedura, il chirurgo rimuove l’osso danneggiato e inserisce l’impianto protesico per ripristinare la funzionalità dell’anca. Dopo l’intervento, sarà necessaria una riabilitazione per favorire il recupero completo dell’articolazione.
Come evitare l'intervento di protesi all'anca: consigli e precauzioni
Per evitare l’intervento di protesi all’anca, è possibile adottare alcuni consigli e precauzioni. Innanzitutto, è fondamentale mantenere uno stile di vita attivo e praticare regolarmente esercizio fisico, come il nuoto o la camminata.
Inoltre, è importante evitare l’eccessivo sovrappeso, poiché questo può mettere sotto pressione le articolazioni dell’anca. Si consiglia anche di prestare attenzione alla postura corretta durante le attività quotidiane, come sedersi e sollevare pesi.
È inoltre consigliabile fare stretching e rafforzamento muscolare per mantenere la flessibilità e la forza delle articolazioni dell’anca.
La riabilitazione dopo l'intervento di protesi all'anca: tempi e esercizi consigliati
La riabilitazione dopo l’intervento di protesi all’anca è un passaggio fondamentale per il completo recupero del paziente.
I tempi di riabilitazione possono variare a seconda delle condizioni individuali, ma in genere si consiglia di iniziare con esercizi di mobilizzazione passiva subito dopo l’operazione.
Successivamente, si procede con esercizi attivi per potenziare i muscoli della zona e
migliorare la stabilità dell’anca. È importante seguire le indicazioni dell’ortopedico e del
fisioterapista e svolgere gli esercizi in modo regolare e corretto. Inoltre, è consigliabile evitare movimenti bruschi o sovraccarichi che potrebbero compromettere il risultato dell’intervento.
La riabilitazione richiede tempo e impegno, ma può favorire un recupero ottimale della funzionalità dell’anca.
Riprendere una vita attiva e senza dolore è il desiderio di chiunque si sottoponga a un intervento di protesi all’anca. La riabilitazione post-operatoria è fondamentale per il successo dell’intervento.